Il Simbolismo Nautico
Oltre l’orizzonte
La nave non è un mezzo di trasporto come gli altri, ad esempio nell’Epopea di Gilgamesh il mitico eroe sumero costruisce un’arca così da mettere in salvo durante il diluvio universale la Conoscenza sacra e la Tradizione, come poi farà anche Noè. Gli Argonauti salpano su una nave per andare a conquistare il vello d’oro. Nell’antico Egitto un aldilà beatifico e immortale si raggiungeva per mezzo di una barca solare. E per portare a compimento la sacra missione che avrebbe consentito di fondare Roma, Enea salpa da Troia con una nave che trasla uno speciale “fuoco”.
Nessuno di questi viaggi sarà facile: le tempeste si scateneranno contro i nostri eroi, mostri leggendari sorgeranno dagli abissi, e terribili secche arresteranno gli intrepidi navigatori. Un mare tenebroso pieno di insidie e sorprese, come il nostro inconscio.
C’è chi ha saputo andare oltre, sempre oltre. I marinai della Scuola di Sagres, ad esempio, fondata in Algarve dall’Infante Henrique, che grazie anche all’invenzione della caravella, all’uso di speciali carte geografiche e allo studio degli astri, sono arrivati laddove nessuno era approdato mai, cambiando drasticamente sia la mentalità dell’epoca (fatalista e superstiziosa) sia la conoscenza del mondo. Don Henrique era Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri di Cristo, eredità portoghese dei Templari. Ecco perché la famosa croce patente di colore rosso campeggerà sulle vele delle caravelle, indicando così una doppia missione di conquista.